AAA cercasi acquirenti di TikTok. Sebbene un ban immediato alla piattaforma negli Stati Uniti sia stato evitato, infatti, le autorità hanno concesso solo un mese per trovare un possibile acquirente. Uno scenario che ha attirato l’interesse di diverse aziende e personalità di spicco, a tratti fin troppo sorprendenti.
Perchè TikTok cerca un acquirente?
Ora che il neopresidente Trump ha (più o meno forzatamente) impedito il suo ban immediato, la presenza di TikTok negli Stati Uniti è fuori pericolo? Non proprio. Nonostante i malumori del tycoon, infatti, la nuova amministrazione ha concesso 30 giorni per identificare un acquirente in grado di rilevare le operazioni statunitensi della piattaforma. Un ultimatum che ha aperto la strada a una corsa contro il tempo, con vari attori pronti a proporre soluzioni per mantenere attiva l’app più amata dalle nuove generazioni.
Oracle e Microsoft: giganti tecnologici in prima linea
Se si vuole partire dalle proposte più verosimili, tra i possibili acquirenti di TikTok spiccano in questo momento Oracle e Microsoft. Secondo le ultime notizie, Oracle ha avviato trattative per acquisire le operazioni statunitensi della piattaforma, puntando a gestire l’algoritmo e la raccolta dei dati degli utenti. Una proposta pragmatica, in cui ByteDance, la società madre di TikTok, manterrebbe una partecipazione di minoranza.
Microsoft, dal canto suo, non ha nascosto il proprio interesse per la piattaforma, ipotizzando un coinvolgimento più limitato come investitore strategico. In ogni caso, entrambe le aziende rappresentano ad oggi le opzioni più solide, essendo le uniche ad avere a disposizione la credibilità e le risorse necessarie per affrontare una transizione così complessa nel rispetto delle normative statunitensi.
Perplexity AI: una proposta innovativa e ambiziosa
Un’altra proposta intrigante proviene da Perplexity AI, società madre di uno dei LLM più utilizzati al mondo, che ha avanzato un piano di fusione con la sussidiaria statunitense di TikTok. Secondo il progetto, si creerebbe una nuova entità con un’IPO valutata oltre 300 miliardi di dollari e un potenziale 50% delle azioni detenuto dal governo statunitense.
Una soluzione che apparentemente farebbe felici un po’ tutti. Oltre a consentire a ByteDance di mantenere una partecipazione attraverso i propri investitori esistenti, il deal risponderebbe alle preoccupazioni sulla sicurezza nazionale, senza sacrificare al tempo stesso il modello di business originale della piattaforma.

Elon Musk tra i possibili acquirenti di TikTok? Ipotesi smentita
Tra le tante cose per le quali sta facendo notizia, Elon Musk è stato menzionato anche come possibile acquirente di TikTok. Tuttavia, ByteDance ha smentito qualsiasi trattativa in corso, definendo queste ipotesi infondate. Come è facile immaginare, nonostante questo il magnate sudafricano è rimasto comunque al centro del dibattito, grazie anche alla sua capacità di influenzare il mercato e la discussione pubblica facendo leva sui social media, in particolare X.
MrBeast: il primo YouTuber al mondo tra i possibili acquirenti di TikTok
Tra i nomi più sorprendenti emersi negli ultimi giorni figura quello di MrBeast, noto youtuber e imprenditore digitale. Sebbene l’idea di un’acquisizione da parte sua sembri più provocatoria che realistica, MrBeast (all’anagrafe Jimmy Donaldson) ha espresso pubblicamente interesse per la piattaforma, suggerendo in un video a sorpresa una possibile collaborazione con altri investitori privati.
Al netto della reale credibilità della proposta, la presenza di MrBeast nel dibattito sottolinea quanto l’acquisizione di TikTok non riguardi solo la tecnologia o il business, ma anche l’immagine e l’influenza nel mondo dei contenuti digitali. Un aspetto che al giorno d’oggi sta diventando sempre più centrale a livello sia sociale, sia economico.

Gli altri potenziali acquirenti di TikTok: tra imprenditori e piattaforme emergenti
Oltre ai nomi già citati, diversi imprenditori e aziende emergenti si sono fatti avanti. Frank McCourt, ex proprietario dei Los Angeles Dodgers, ha proposto l’acquisizione di TikTok tramite il suo progetto “Project Liberty”, un’interessante iniziativa finalizzata a creare una piattaforma dove i dati degli utenti sarebbero sotto il loro controllo diretto.
Anche Rumble, una piattaforma di condivisione video, è stata citata tra i potenziali acquirenti. Sebbene meno conosciuta rispetto a giganti tecnologici come Microsoft e Oracle, Rumble potrebbe rappresentare una scelta interessante, per un’acquisizione “di nicchia” che aprirebbe scenari intriganti (anche se non ben definiti).
Conclusione
Il futuro di TikTok negli Stati Uniti rimane incerto. Le proposte in campo variano in termini di fattibilità e ambizione, ma tutte condividono un punto centrale: la sicurezza nazionale e la gestione dei dati.
Come ben sappiamo, infatti, l’acquisizione di TikTok non è solo una questione economica, anzi. Si tratta di un tema politico e sociale in cui si specchiano le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina. Proprio per questo, ad oggi la sicurezza è solo una: il nuovo acquirente della piattaforma segnerà un nuovo capitolo non solo nel mondo dei social media, ma degli equilibri geopolitici globali.
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