Benvenuto “Nano Banana”: il nuovo modello AI che sfida Photoshop

Benvenuto “Nano Banana”: il nuovo modello AI che sfida Photoshop

Google lancia Nano Banana, capace di trasformare qualsiasi immagine con un semplice prompt

Sta spopolando sui social ed è accessibile a tutti. Nano Banana è la nuova modalità di Google, nome in codice del nuovo Gemini 2.5 Flash Image: è un modello di intelligenza artificiale sviluppato per la generazione ma soprattutto per la modifica di immagini. Si possono mescolare, unire più persone in un’unica scena, oppure cambiare contesto o ancora applicare motivi decorativi da una foto all’altra. 

Nano Banana

Che cos'è Google Nano Banana

Nano Banana è il modello di AI visiva sviluppato da Google DeepMind e integrato nell’app Gemini, in AI Studio, nelle API Gemini e in Vertex AI per le aziende.

In questo modo Google entra a gamba tesa nel mondo della generazione e modifica immagini. L’obiettivo? Rendere l’editing fotografico semplice, realistico e alla portata di tutti. Dalla rimozione di oggetti alla trasformazione di ambienti, fino al restyling completo di un ritratto, Nano Banana promette di essere lo strumento che cambierà il modo in cui designer, content creator e aziende lavorano con le immagini. La risposta di Google a Photoshop si pone come editing professionale ma che tutti possono utilizzare ed è qui che già Nano Banana acquisisce i suoi primi punti di vantaggio.

Le principali funzionalità

Si posiziona al momento come rivale diretto di ChatGPT-5 nella generazione delle immagini, ma ha tutta una serie di funzionalità migliori:

  • Prompt intuitivi: basta scrivere “cambia lo sfondo in una spiaggia tropicale” o “aggiungi una giacca rossa” per ottenere il risultato in pochi secondi.

  • Coerenza dei soggetti: Nano Banana riconosce volti e identità, mantenendoli coerenti anche dopo numerose modifiche.

  • Velocità superiore: in meno di 30 secondi applica trasformazioni complesse, risultando fino a 6 volte più rapido rispetto ad altri modelli.

  • Trasparenza: ogni immagine include watermark e il sistema SynthID invisibile, che ne certifica l’origine AI.

Il nuovo modello Nano Banana è stato progettato per garantire risultati stabili e coerenti. Uno dei limiti storici dell’intelligenza artificiale generativa, infatti, è la sua natura non deterministica: lo stesso prompt, cioè le istruzioni testuali fornite al sistema, può generare esiti molto differenti a seconda delle variabili interne del modello. Ciò rendeva complicato preservare dettagli sensibili come i tratti del viso, le proporzioni del corpo o le caratteristiche specifiche di un animale domestico. Con Nano Banana, invece, entra in gioco la memoria contestuale, che permette all’IA di “ricordare” gli elementi già elaborati, producendo così risultati più uniformi anche tra modifiche successive.

In pratica, se decidete di caricare una vostra foto e chiedete al modello di trasformarvi in un pittore, in un camionista o in un attore di una serie TV americana degli anni ’90, il vostro volto resterà sempre riconoscibile e fedele all’originale, come mostrano gli esempi ufficiali diffusi da Google.

Un’altra funzione innovativa riguarda la fusione di immagini differenti. È infatti possibile prendere due soggetti provenienti da foto distinte e unirli in un’unica immagine finale che non sembri un collage, ma un vero scatto realistico e coerente. In una delle demo, ad esempio, la foto di una ragazza e quella di un cane sono state combinate, ottenendo un risultato in cui la ragazza accarezza l’animale in modo del tutto naturale.

Il modello supporta inoltre il multi-turn editing, cioè la possibilità di applicare modifiche progressive che restano consistenti tra loro. Potete iniziare con una stanza vuota, cambiare i colori delle pareti, aggiungere un tavolino, inserire una libreria o appendere quadri, senza perdere coerenza tra un passaggio e l’altro. Questo approccio incrementale ricorda molto il flusso creativo umano, consentendo di costruire scene articolate passo dopo passo.

Google ha confermato che queste funzioni di Nano Banana sono già disponibili nell’app Gemini, accessibili sia agli utenti free che a quelli con abbonamento. Inoltre, il modello sarà presto integrato anche nelle API dedicate e nei servizi professionali come AI Studio e Vertex AI, ampliando così le possibilità d’uso per sviluppatori e aziende.

Sicurezza e trasparenza: doppia filigrana

Considerata la grande potenzialità dello strumento, Google ha posto grande attenzione anche agli aspetti di sicurezza. Ogni immagine generata con Gemini viene marcata con una filigrana visibile, che indica chiaramente l’origine artificiale, e con un watermark digitale SynthID invisibile. Quest’ultimo resta rilevabile anche dopo modifiche o ritagli, ed è pensato per prevenire abusi e garantire la tracciabilità dei contenuti AI.

Conclusione

Con Nano Banana, Google non introduce solo un nuovo modello di AI, ma un nuovo modo di creare contenuti visivi. Se da un lato promette di semplificare la vita a designer e creatori, dall’altro solleva domande etiche sul confine tra realtà e artificio. Una cosa però è certa: il futuro dell’editing fotografico passerà da qui.

    Guardiamoci intorno

    Non è finita qui: solo questa settimana sono spopolate altre notizie:

    Spotify come Whatsapp? — Se hai Spotify free o premium, ora puoi mandare DM direttamente dall’app, senza uscire.  

    Taylor nella top 10 — Il post del matrimonio (stavolta non parliamo di musica) è entrato nella Top 10 dei contenuti con più like su Instagram

    Instagram come Snapchat — Si sa che tra piattaforme si copiano alcune funzioni per rincorrersi ed è il caso di Instagram con la nuova opzione “Mappa” all’interno della sezione “Messaggi”  

    TikTok Shop insieme a Booking — La piattaforma cinese sta puntando tantissimo sulla funzione che sta facendo guadagnare milioni di creators e ora lo possono fare anche attraverso la sponsorizzazione di alloggi, con percentuale di commissione al talent. Sembra di essere tornati ai primi tempi di Youtube, in cui la democrazia regnava.   

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