Giorgio Armani: storia di un eterno precursore, anche nella comunicazione

Giorgio Armani: storia di un eterno precursore, anche nella comunicazione

Lo stilista, da poco scomparso, ha lasciato un’impronta indelebile non solo sulle passerelle, ma anche nel panorama digitale della moda.

Giorgio Armani: quando l’eleganza diventa digitale

Quando si parla di Giorgio Armani, si pensa subito all’eleganza senza fine, a linee pulite che hanno riscritto la storia della moda. Ma c’è un altro capitolo, meno raccontato, ma altrettanto affascinante: quello digitale. Perchè se Armani ha ridefinito i canoni della moda di intere generazioni, ha saputo anche stare al passo con i tempi e reinventarsi anche nell’era dei pixel, dei social media e delle passerelle virtuali.

Il debutto nel digital di Armani

I primi esperimenti online risalgono agli anni 2000, quando il brand sceglie di presidiare il web con un sito ufficiale che non era solo una vetrina, ma un’estensione dell’universo Armani a livello globale. Minimalista, essenziale e coerente con l’estetica del brand. Così mentre il lusso italiano muoveva i primi timidi passi online, Giorgio Armani tracciava una rotta precisa

Quella scelta ha fatto da apripista: in seguito anche gli altri brand hanno cominciato ad aprire il loro primo sito, ma di certo Armani si è contraddistinto per visione e coerenza, ponendo già delle basi digital e una strategia che ancora oggi sono il punto di riferimento.

Giorgio Armani e i social media: non solo vetrina ma anche racconto

Con l’arrivo dei social media nella prima decade degli anni duemila, il brand ha colto subito il potenziale delle piattaforme: il racconto. Non si è limitato solo ad aprire profili su Facebook o Instagram. Ha costruito delle vere e proprie narrazioni, che raccontassero in maniera coerente il brand.

Le campagne di Armani Beauty con celebrity e influencer internazionali hanno trasformato le bacheche social in palcoscenici digitali, capaci di avvicinare il pubblico più giovane senza snaturare l’identità del marchio. Non più solo moda da ammirare, ma uno stile di vita da vivere e condividere.

La pandemia e la sfilata digitale

Il 2020 segna un momento di svolta. Mentre le passerelle di Milano si svuotavano, Giorgio Armani prende una decisione coraggiosa: la sua sfilata viene trasmessa in diretta televisiva e in streaming.

Un gesto che non solo ha garantito continuità in un momento di crisi globale, ma che ha segnato un passaggio epocale: l’alta moda, da sempre esclusiva, entra nei salotti di milioni di persone. Il digitale diventa così strumento di democratizzazione del lusso, senza compromessi sulla qualità e sull’emozione.

Giorgio Armani

Innovazione e nuove frontiere digitali

Dopo la pandemia, il percorso digitale di Armani non si è fermato. L’e-commerce è diventato un pilastro strategico, integrato a un’esperienza omnichannel che unisse boutique fisiche e spazi virtuali.

La realtà aumentata ha permesso di provare virtualmente make-up e accessori, trasformando lo smartphone in uno specchio interattivo. E, mentre il settore moda sperimenta il metaverso, Armani si muove con la stessa misura che lo contraddistingue: adottare solo ciò che aggiunge valore, senza cedere a mode passeggere.

    Non seguire le tendenze. Non lasciare che la moda ti possieda, ma decidi tu chi sei, cosa vuoi esprimere e come vuoi vivere.
    Giorgio Armani

     

    L'ultima mossa di Re Giorgio

    Il 30 agosto 2025, in occasione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e dei 50 anni della maison Giorgio Armani, lo stilista ha lanciato una piattaforma digitale/archivio per la condivisione del patrimonio storico aziendale.

    Un altro passo importante nel mondo del digital che ci ha però fatto capire una cosa: così come nella moda, Armani si è caratterizzato sempre per una presenza elegante e riconoscibile nel tempo, con scelte ponderate (vedi la mossa di non approdare nel metaverso).

    In fondo, il digitale non è altro che un nuovo tessuto con cui cucire storie. E Giorgio Armani, ancora una volta, ha dimostrato di saperlo tagliare su misura e con parsimonia.

    C’è un motivo se lo chiamavano in tutto il mondo Re Giorgio e la scomparsa dello stilista lascia per ora un vuoto cosmico: e non solo nel mondo della moda.

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