Report OpenAI 2025: come viene usato davvero ChatGPT

Report OpenAI 2025: come viene usato davvero ChatGPT

OpenAI, in collaborazione con il National Bureau of Economic Research (NBER) e Harvard, ha pubblicato un report che analizza oltre un milione di conversazioni reali con ChatGPT tra maggio 2024 e luglio 2025.
I risultati offrono uno spaccato prezioso su come gli utenti nel mondo stiano sfruttando l’AI generativa, confermando che ChatGPT è ormai uno strumento quotidiano, trasversale e sempre meno “di nicchia”.

Crescita globale senza precedenti

Secondo il report pubblicato da OpenAI e redatto in collaborazione con NBER e l’economista di Harvard David Deming, dalla fine del 2022 a oggi, ChatGPT ha visto un’esplosione di utilizzo:

  • 700 milioni di utenti attivi settimanali nel 2025, quasi il 10% della popolazione adulta mondiale
  • oltre 2,5 miliardi di messaggi inviati ogni giorno

Una crescita che testimonia non solo la popolarità del tool, ma anche la sua capacità di integrarsi nelle abitudini digitali di un pubblico globale.

Per cosa si usa ChatGPT

Il report mostra che quasi l’80% delle conversazioni rientra in tre grandi categorie:

  1. Practical Guidance (29%) – consigli pratici, tutorial, idee creative e di problem solving
  2. Seeking Information (24%) – ricerca di informazioni, in sostituzione o supporto a Google, in crescita di +10% rispetto al 2024
  3. Writing (24%) – scrittura, editing, traduzioni e revisione testi, la categoria è in calo rispetto allo scorso anno (36%)

Sorprende notare che solo il 4% delle conversazioni riguarda il Technical Help, contrariamente a quanto si potrebbe pensare per uno strumento AI. L’analisi suggerisce che strumenti più tecnici si sono sviluppati rapidamente come alternative più specialistiche a ChatGPT, pertanto gli utenti si sono rivolti altro per attività come il coding.

Chi usa ChatGPT?

Il report parla di un pubblico giovane e sempre più variegato. Un dato rilevante, infatti, è il cambiamento demografico:

  • Gli utenti tra i 18 e i 25 anni inviano il 46% dei messaggi. Secondo lo studio, solo il 22,5% dei messaggi inviati da utenti tra i 18 e i 25 anni ha finalità legate al lavoro. Si tratta di una percentuale inferiore rispetto a tutte le altre fasce d’età, fatta eccezione per gli over 66, per i quali la probabilità di un messaggio a tema lavorativo scende al 16,1%. Al contrario, gli utenti tra i 36 e i 45 anni risultano i più propensi a usare ChatGPT per motivi professionali: in questa fascia d’età, infatti, ben il 31,4% dei messaggi aveva un contenuto legato al lavoro, il dato più alto rilevato dallo studio.
  • La parità di genere è ormai raggiunta: gli utenti con nomi femminili sono passati da circa il 20% nel 2023 a circa il 52% nel 2025. Lo studio ha rilevato che gli utenti con nomi femminili tendono a utilizzare l’IA soprattutto per la scrittura e per ottenere supporto pratico, mentre gli utenti con nomi maschili la sfruttano più spesso per assistenza tecnica, ricerca di informazioni e utilizzi multimediali.
  • La crescita più rapida (fino a quattro volte!) avviene nei Paesi a basso e medio reddito, con tassi quattro volte superiori rispetto a quelli ad alto reddito.

 

Per cosa si usa l’AI: Ask, Doing, Expressing

Le interazioni con ChatGPT sono state suddivise in tre tipologie:

  • Ask (49%): domande e richieste di informazioni.
  • Doing (40%): compiti operativi come scrivere, tradurre, riassumere.
  • Expressing (11%): riflessioni personali, emozioni, condivisione di pensieri.

Questo dimostra che ChatGPT non è solo un motore di ricerca potenziato, ma anche uno strumento creativo ed espressivo. Guardando nello specifico le query legate al lavoro, in particolare, il 56% degli utenti chiede di svolgere dei task (Doing), mentre il 35% cerca informazioni/indicazioni (Asking) e solo il 9% chiede invece aiuto per esprimere un concetto (Expressing). Interessante notare che quasi il 35% di tutte le query di lavoro sono Doing messages collegati alla scrittura. Per quanto riguarda l’assistenza tecnica, Asking e Doing hanno un peso equivalente (intorno al 3%).

Si usa ChatGPT per supporto psicologico ed emotivo? L’analisi mostra che la quota di messaggi legati alla compagnia o a temi socio-emotivi è piuttosto ridotta: solo l’1,9% delle conversazioni riguarda relazioni e riflessioni personali, mentre appena lo 0,4% è collegato a giochi e role play.

Cosa significa per il digital marketing

ll nuovo report OpenAI ci dice che ChatGPT è entrato nella vita di tutti i giorni, usato per informarsi, imparare e creare. Non più solo uno strumento per sviluppatori, ma un assistente versatile, interattivo e vicino alle esigenze di un pubblico sempre più giovane, globale e variegato.

In un panorama digitale in continua evoluzione, comprendere come gli utenti utilizzano ChatGPT significa anticipare trend, innovare la comunicazione e ripensare le strategie di marketing digitale.

Per le aziende e i professionisti del digitale, ad esempio, questi dati aprono prospettive interessanti:

  • Content marketing e SEO: ChatGPT è usato sempre più come motore di ricerca alternativo, quindi integrare prompt e contenuti ottimizzati sarà strategico.
  • Customer support: l’uso pratico e informativo ne fa un alleato perfetto per chatbot aziendali e assistenza clienti.
  • Creatività: dall’ideazione di campagne alla scrittura di testi, l’AI diventa un partner creativo accessibile e immediato.

News ne abbiamo?

Innovazione digitale – in un bel post su LinkedIn, Osservatori Digital Innovation condivide alcuni insight sul primo semestre 2025, dall’AI nel processi HR ai pagamenti virtuali.

Nuovi Ray-Ban Meta – manca poco alla Fashion Week, nel frattempo arrivano i nuovi occhiali con display integrato nelle lenti e intelligenza artificiale.

USA e TikTok – Gli Stati Uniti e la Cina verso un accordo su TikTok, che Trump si sta impegnando a tutelare.

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