Canva piglia tutto: è assalto totale ad Adobe e CapCut

Canva piglia tutto: è assalto totale ad Adobe e CapCut

Canva lancia la sfida definitiva al mercato creativo con due mosse simultanee: la suite professionale Affinity diventa gratuita e arriva il nuovo Video 2.0 potenziato dall’AI. L’obiettivo è chiaro: abbattere le barriere d’ingresso per rubare utenti a Adobe e CapCut, puntando tutto su un modello dove il software è un diritto, ma l’intelligenza artificiale è un lusso.

Era il 2007... Oggi Canva vuole il Monopolio

Era il 2007 quando Melanie Perkins, una studentessa universitaria di Perth, osservava i suoi compagni lottare contro la complessità di Photoshop. Da quella frustrazione per strumenti troppo costosi e difficili nacque l’idea di democratizzare il design.

Oggi, quasi vent’anni dopo, quella visione si è trasformata in un impero. Canva non si accontenta più di essere l’alternativa facile per i dilettanti. Con le ultime mosse strategiche, l’azienda ha tolto la maschera: vuole dominare l’intera filiera della content creation, attaccando senza mezzi termini sia i giganti del software professionale sia i leader della velocità social.

Il Terremoto nel Mercato Pro: Affinity Diventa Gratis

La mossa che ha scosso il settore è arrivata il 30 ottobre. Pochi mesi dopo l’acquisizione di Serif, Canva ha reso la suite Affinity completamente gratuita. Parliamo dell’unica vera alternativa professionale a Photoshop, Illustrator e InDesign.

La nuova app unificata accorpa fotoritocco, grafica vettoriale e impaginazione in un’unica interfaccia, senza costi. È un attacco frontale al modello “ad abbonamento” di Adobe Creative Cloud.

Per anni, i professionisti sono rimasti legati ad Adobe per mancanza di alternative valide o economiche. Ora, Canva ha azzerato il costo di ingresso, offrendo a studi, freelance e aziende la possibilità di abbandonare il lock-in di Adobe senza spendere un euro per il software di base.

Canva

La Strategia del "Cavallo di Troia": L'AI si Paga

Se il software è gratis, dove guadagna Canva? La risposta è nel futuro: l’Intelligenza Artificiale. L’app Affinity è free forever e completa nelle sue funzioni core. Tuttavia, le funzionalità che fanno risparmiare ore di lavoro — come il generative fill, l’expand & edit o la rimozione complessa degli sfondi — sono bloccate dietro il muro di Canva Premium.

La strategia è geniale e cinica al punto giusto: gli strumenti di lavoro sono diventati una commodity gratuita, mentre l’automazione e la velocità garantite dall’AI sono il vero servizio premium. Per le aziende, questo semplifica enormemente i processi decisionali. I responsabili IT possono installare Affinity ovunque a costo zero e decidere solo in un secondo momento se e a chi sbloccare i superpoteri dell’AI, mantenendo il controllo su budget e compliance.

Canva Video 2.0: La Guerra Aperta a CapCut

Mentre assedia Adobe sui desktop, Canva apre un secondo fronte sul mobile contro CapCut. L’app di ByteDance oggi è la regina indiscussa dei video brevi, ma Canva vuole detronizzarla con l’aggiornamento della sua Video 2.0. Dimenticate l’editor basato sulle “slide”. Il nuovo Canva introduce una timeline multitraccia degna di un software di montaggio vero e proprio.

Ora è possibile sovrapporre grafica, testo e video con libertà totale. L’interfaccia mostra le forme d’onda dell’audio e permette tagli con precisione al singolo fotogramma. Canva colma così il divario tecnico, offrendo strumenti che permettono un controllo molto più fine rispetto al passato.

Canva

Web-First vs Mobile-First: Due Filosofie a Confronto

La sfida tra Canva e CapCut non è solo tecnica, è filosofica. CapCut rimane mobile-first: veloce, leggero, perfetto per editare “al volo” dal telefono.

Canva è web-first. La sua forza non è nella leggerezza, ma nell’ecosistema. Offre una libreria di risorse (foto, video, elementi) sterminata rispetto all’archivio limitato di CapCut. Soprattutto, Canva vince sulla collaborazione e sul branding.

Per chi lavora in team o gestisce un’azienda, la possibilità di applicare il Brand Kit (colori, font, loghi) automaticamente a ogni video è un vantaggio che la velocità di CapCut non può eguagliare.

L'Arma Segreta: Generare, non Editare

Il colpo di grazia che Canva spera di infliggere riguarda l’approccio alla creazione. CapCut ti aiuta a editare meglio; Canva, invece, vuole che l’AI crei per te.

Strumenti come Magic Video permettono di caricare clip grezze e ottenere un montaggio finito in pochi secondi. Il Video Generator, basato su modelli come Veo-3 di Google, crea video dal nulla partendo da un testo.

E per i social media manager, c’è il Beta Sync: analizza la musica e taglia le clip a ritmo automaticamente, imitando i trend di TikTok senza lo sforzo manuale richiesto sugli altri editor.

Un Nuovo Equilibrio?

Canva sta scommettendo tutto. Rimuovendo il prezzo dal software professionale e automatizzando la creazione video, sta cercando di rendere i concorrenti “vecchi” o “troppo costosi”.

Se riuscirà a gestire la transizione degli utenti Affinity senza intoppi e a dimostrare che la sua AI vale il prezzo dell’abbonamento, Canva potrebbe non solo vincere la competizione, ma diventare l’unico standard per chiunque crei contenuti digitali.

Non è finita qui

La fame di successo di Canva non è l’unica notizia a tema digital della settimana (e ci mancherebbe altro). Tra le principali novità, troviamo:

  • Spotify oltre l’ascolto – Nuove funzioni permettono di esplorare i “dietro le quinte” della musica: arrivano i dettagli su tutti i contributors (produttori, tecnici, musicisti) e info sui campionamenti.
  • Disney VS Google – Si è appena conclusa una disputa tra Google e Disney che vedeva al centro la trasmissione di alcuni canali su YouTubeTV. Un litigio tra titani che ha fatto notizia soprattutto per il tono – a dir poco duro – dei comunicati. Qui un esempio.
  • Interagire paga sui social – Un report che analizza oltre 2 milioni di post rivela che rispondere ai commenti aumenta l’engagement complessivo di un contenuto in media del 42%
  • Più controllo sull’AI per TikTok – La piattaforma sta introducendo un’opzione che permette agli utenti di ridurre (o aumentare) la quantità di contenuti generati dall’intelligenza artificiale che vedono nei loro feed.

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